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Musica ai funerali. Quando e come usarla

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Funerale laico con gruppo musicale di strumenti a corda

photo credit: Clarissa Botsford

Musica: l’impatto sulle emozioni, e come e quando usarla nei funerali

Quando sono in silenzio, cado nel luogo in cui tutto è musica”.
(Rumi)

Perché la musica è un potente fattore scatenante delle emozioni e come può un celebrante aiutarvi a sfruttare queste emozioni in una cerimonia funebre?

La musica è un linguaggio che gli antropologi chiamano “universale”, cioè un attributo che nel corso della storia ha accomunato e accomuna tutti gli esseri umani e tutte le culture, dalle più primitive alle più sviluppate.

Per millenni, infatti, gli esseri umani hanno scelto la musica sia per festeggiare, sia per confortare e lenire. Le occasioni speciali sono contrassegnate da musica e canti e i genitori di tutto il mondo cantano ninne nanne ai loro bambini per tranquillizzarli.

È quindi logico che la musica possa svolgere un ruolo altrettanto potente in una cerimonia funebre, scatenando ogni sorta di ricordi ed emozioni e calmando i presenti.

Ciò che forse alcuni non sanno è che c’è una componente fisiologica compresa in questo concetto di “universale” che può spiegare perché la musica ricopre un ruolo così importante nelle nostre cerimonie guidate dai celebranti.

“Se la musica è il cibo dell’amore, suona…” 
(Shakespeare, La dodicesima notte 1.1)

La scienza dietro la vostra reazione alla musica

Il nostro cervello e il nostro sistema nervoso ci permettono di distinguere la musica dal rumore e di rispondere fisicamente al ritmo, alla ripetizione e alle melodie. Molti studi suggeriscono che la musica non è solo qualcosa a cui rispondiamo naturalmente, ma può addirittura migliorare la nostra salute.

“Ascoltare (o fare) musica aumenta il flusso sanguigno alle regioni cerebrali che generano e controllano le emozioni. Il sistema limbico, che è coinvolto nell’elaborazione delle emozioni e nel controllo della memoria, si ‘accende’ quando le nostre orecchie percepiscono la musica”.
( Frontiers in Psychology 2013; 4: 511 )

Sono stati condotti molti esperimenti sull’effetto della musica su persone con qualche forma di perdita cognitiva, ad esempio dopo un incidente, oppure affette da demenza o da Alzheimer.

Forse vi sarà capitato di vedere un nonno o una persona anziana, che ha difficoltà a relazionarsi con voi nella vita di tutti i giorni, iniziare all’improvviso a cantare quando sente un brano musicale della sua giovinezza, e persino stupirvi ricordando tutte le parole!
Altre persone possono mettersi istintivamente a ondeggiare al ritmo di una canzone familiare, anche se normalmente la loro mobilità è molto ridotta.

Come la musica influenza l’umore e aiuta a rilassarsi

Vi è mai capitato di provare una sensazione piacevole e di benessere, un brivido di piacere o una reazione fortemente emotiva, come scoppiare a piangere, quando va in onda una delle vostre canzoni preferite?

Una spiegazione è che quando ascoltando la musica che si ama, si verifica un improvviso rilascio di dopamina nel cervello. La dopamina è una sostanza chimica naturale che ci fa sentire bene.

“Quando la musica prende il sopravvento, il mondo esterno scompare, il tempo si ferma, l’unica cosa è la musica e me stesso, qui e ora”.
(Gabrielsson, 2013)

La musica è stata a lungo considerata uno sfogo delle emozioni, ma alcuni studi hanno dimostrato come la musica possa effettivamente aiutare a rilassarsi, a migliorare l’umore e persino a curare lo stress. Si è scoperto infatti che l’ascolto della musica migliora la funzione del sistema immunitario dell’organismo e può essere più efficace dei farmaci per ridurre l’ansia prima di un intervento chirurgico. (Levitin, “This is Your Brain on Music” – Plume/Penguin, 2007).

Come la musica ci fa sentire

Le nostre reazioni alla musica sono sia personali sia sociali.
Ecco alcune delle cose che voi stessi potreste dire sul modo in cui la musica vi fa sentire:

  • la musica mi aiuta a pensare a me stesso
  • la musica distrae la mia mente dal mondo esterno
  • la musica mi fa dimenticare la realtà
  • la musica mi fa sentire in grado di affrontare le mie preoccupazioni
  • la musica mi conforta quando sono triste
  • la musica dà un senso alla mia vita

Allo stesso tempo, la musica ha una funzione sociale. Per un gruppo diviene un modo importante per legare ed esprimere i propri valori e la propria identità.
Infine, la musica è di per sé intrattenimento e svago: un passatempo. Può mettere di buon umore e rendere più allegri, oppure più attenti, come per esempio quando si guida.

Se volete sperimentare il vostro rapporto con la musica, date un’occhiata a questa affascinante mappa interattiva sviluppata dall’Università di Berkeley per scoprire come la musica vi fa sentire.

photo credits: Fu.Net

La musica nei funerali

Rispetto a un funerale religioso, dove sia il contenuto sia la forma sono dettati dalla tradizione, le cerimonie personalizzate si basano sui desideri del defunto, dei parenti stretti o del suo gruppo di amici, e si concentrano su questioni di “identità, celebrazione della vita e scelta personale”. (Adamson & Holloway, 2015)

La musica è spesso un veicolo per trasmettere un significato personale, che è l’obiettivo più importante per un funerale guidato da un celebrante. Ad esempio, le famiglie tendono a scegliere un brano musicale specifico perché aveva un significato per il defunto.
Ricerche di psicologia musicale hanno dimostrato che ascoltare all’improvviso una canzone, o un brano musicale conosciuto e familiare, permette spesso alla persona di rievocare ricordi di eventi significativi della propria vita. (Gabrielsson, 2013).

“ Per il suo funerale mio marito voleva Imagine di John Lennon, che avevamo scelto come musica del matrimonio quando ci siamo sposati.”

Nella cerimonia funebre la musica svolge una funzione che nessun altro elemento può svolgere. Dà a tutti il tempo di pensare, di provare emozioni, di fermarsi a riflettere.
Gli intermezzi musicali durante la cerimonia permettono alle persone di “essere nel momento”.

Inoltre per molte persone, la musica scelta evoca e comunica anche le loro convinzioni e i loro valori.

“Quando abbiamo saputo che a mio padre non restava molto tempo, abbiamo elencato in un documento Word la musica che gli piaceva, e poi abbiamo creato una playlist che dopo il funerale abbiamo condiviso con tutti .”

Nella scelta della musica funebre: tradizione contro personalizzazione

Alcuni ricercatori australiani hanno analizzato “quanto sia importante per gli individui la tradizione nella scelta della musica funebre rispetto alla musica con valenza personale perché legata a ricordi, valori o credenze individuali”. (Garrido and Davidson -2016)

Hanno scoperto che le scelte delle persone sono spinte dal desiderio di seguire la tradizione, di creare uno stato d’animo o un’atmosfera specifica e di esprimere qualcosa di personale.

Hanno anche scoperto che per i partecipanti allo studio era importante “minimizzare il dolore di chi è in lutto e ricordare il defunto con gioia”.

Gli studi hanno rivelato che il modo con cui le persone affrontano il lutto influisce sulle loro scelte musicali. Per esempio “le persone con un approccio religioso all’elaborazione hanno scelto la musica tradizionale invece della musica popolare, e le persone che affrontano il lutto con umorismo hanno scelto la musica popolare invece di quella tradizionale”. (Ibid.)

photo credits: Clarissa Botsford

Quando è opportuno suonare musica durante la cerimonia e perché?

1. Musica all’inizio della cerimonia

La musica che suona mentre le persone entrano nella sala dove si svolge la cerimonia segna l’inizio della cerimonia funebre.

Mentre la musica suona, le persone stanno in silenzio o sussurrano solo brevemente e a bassa voce. Se la musica continua a suonare quando tutti hanno già preso posto, le persone si guardano intorno e possono familiarizzare con l’ambiente circostante, abituarsi alla presenza del feretro, dei fiori e delle foto, o contemplare la bella vista della natura all’esterno.

La funzione della musica all’inizio della cerimonia rappresenta quindi un modo per “aprire” lo spazio cerimoniale e permettere alle persone di ambientarsi.

2. Musica durante la cerimonia

Durante una cerimonia funebre, la musica è uno strumento potente e può svolgere diverse funzioni. Ad esempio, può essere usata:

  • per ampliare le parole pronunciate (soprattutto se il testo della canzone è condiviso o cantato insieme)
  • come sottofondo alla visione di fotografie o alla proiezione di slide
  • per accompagnare gesti rituali o azioni previste nel corso della cerimonia (come accendere candele, distribuire biglietti o lasciare fiori sulla bara)
  • per sottolineare un momento di riflessione (l’equivalente del momento di silenzio)
  • per modulare e canalizzare le emozioni.

In tutti questi casi, la scelta della musica riflette lo stile e l’identità della famiglia.

La musica preferita del defunto può essere vista come contributo musicale a quello che potremmo definire il “mosaico” della sua identità.
In questo mosaico, per esempio, potrebbe esserci stata una dimensione spirituale o religiosa, e durante il funerale condotto dal celebrante, la musica potrebbe essere un modo accettabile per rappresentare questa dimensione.

La funzione di modulare le emozioni non deve essere sottovalutata. Dopo un discorso emozionante di un familiare, o al momento del commiato, la musica darà sia a chi parla, sia a chi è in lutto l’opportunità e il tempo di esprimere la propria commozione, magari di piangere, e poi di recuperare il controllo delle proprie emozioni.

Naturalmente, tutte queste funzioni possono essere riunite in una sola, per creare un momento forte nella cerimonia funebre.
Infatti un discorso seguito da una proiezione di immagini accompagnate dalla musica, può costituire un’unica unità.
Ad esempio: un padre parla del figlio defunto; segue poi una proiezione di immagini che raccontano nel corso degli anni la vita del figlio con gli amici e i familiari; la musica scelta dalla famiglia per accompagnare le immagini è Memories Bring Back Memories dei Maroon 4.
È evidente, in questo caso, come le parole, le immagini e la musica rappresentino, tutte insieme, il “mosaico dell’identità” del ragazzo e i legami familiari e amicali.

3. Musica per chiudere la cerimonia

Al termine della cerimonia funebre, le persone sono solite rendere omaggio al defunto e ai parenti più stretti. Questo momento è quasi sempre accompagnato dalla musica.
Il tono della musica alla fine di una cerimonia è spesso più leggero o allegro per accompagnare le persone nel passaggio dallo spazio cerimoniale al mondo esterno.

Quando al funerale partecipano molte persone in lutto, spesso si suonano diversi brani musicali, oppure un brano è ripetuto una seconda volta a volume più basso.
In questo senso, la musica non solo segna la fine del funerale, ma funge anche da sottofondo.

L’ascolto della musica come forma di omaggio

La musica contribuisce alla dimensione simbolica del funerale evocando il ricordo del defunto, rappresentando la sua identità “mosaico” e unendo tutti i presenti in un gruppo coeso, in una comunità.

“L’ascolto condiviso […] crea un senso di appartenenza e collega il senso di sé di una persona a una più ampia comunità e generazione ”.
Van Dijck, 2006

Nella vita di tutti i giorni, raramente ascoltiamo la musica scelta da qualcun altro.
Nei funerali personalizzati, invece, siamo tenuti a farlo. Che si tratti di un brano famoso del Nabucco di Verdi (“perché piaceva a Enrico”) o di Stairway to Heaven dei Led Zeppelin (“la canzone preferita di Antonia”), tutti ascoltano, a prescindere dalle preferenze personali.
La musica è, a suo modo, un omaggio al defunto. Per una volta, tutti i presenti alla cerimonia mettono da parte le proprie preferenze musicali e ascoltano la canzone, o il brano preferito, che rappresenta la persona che non c’è più.

Suonatore di Didgeridoo durante un funerale
photo credits: Arimvideo

Durante un funerale meglio la musica dal vivo o quella registrata?

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo ha condotto una ricerca sull’impatto emotivo comparato della musica dal vivo e di quella registrata.

“Il nostro studio ha dimostrato che le emozioni piacevoli e spiacevoli eseguite con musica dal vivo suscitano un’attività molto più elevata e costante nell’amigdala rispetto alla musica registrata. L’esecuzione dal vivo ha anche stimolato uno scambio di informazioni più attivo nell’intero cervello, il che indica una forte elaborazione emotiva nelle parti affettive e cognitive del cervello”.  
(sciencedaily.com, Feb 26, 2024)

Trovare un suonatore di cornamusa che suoni dal vivo al funerale di una donna scozzese può essere un potentissimo vettore di significato e identità (soprattutto perché l’esperienza è rara in Italia!). La cerimonia si è svolta nel Cimitero acattolico di Roma

Allo stesso modo, l’effetto fisico prodotto dalle vibrazioni profonde di un didgeridoo suonato dal vivo durante la cerimonia funebre per una donna australiana a Roma, ha aggiunto
molto all’impatto emotivo e al significato della cerimonia.

Anche durante il funerale di un musicista, il suo gruppo di musica antica si è riunito per suonare dal vivo alcuni brani in suo onore.

E ancora, di recente in una bella location dei Castelli romani, la nipote, accompagnata alla chitarra dallo zio, ha cantato la canzone preferita della nonna, Can’t catch me now, di Olivia Rodrigo, durante la cerimonia funebre.

Detto questo, la musica registrata ha un impatto particolare se la versione registrata è quella che i parenti più stretti, o i familiari, ricordano di aver ascoltato insieme.
Per esempio, la famiglia di un tassista romano ha scelto Arrivederci Roma di Claudio Villa. L’effetto vintage e il profumo antico della registrazione, che ha evocato l’epoca della giovinezza del defunto, ha avuto un effetto profondo sui dolenti e sui familiari; mentre se qualcuno avesse cantato una cover dal vivo non avrebbe sortito lo stesso effetto.

Brani musicali o canzoni scelte per i funerali

1. Musica classica

Dalla Sonata in si bemolle minore, op. 35 di Frédéric Chopin, Marcia funebre
Dalla Sonata in la bemolle, op. 26 di Ludwig van Beethoven, Marcia Funebre
Dal Didone e Enea di Henry Purcell, Lamento di Didone
Pavane per una principessa defunta, di Maurice Ravel
Notturno in fa minore op 55, n.1, di Frédéric Chopin.
Largo, di Georg Friedrich Händel
Delle Variazioni Enigma di Edward Elgar, Nimrod
Adagio per archi, di Samuel Barber
Ave Maria, di Franz Schubert
Dall’Aida di Giuseppe Verdi, Marcia trionfale
Dalla sinfonia n. 9 in re minore, op.125 di Ludwig van Beethoven, Inno alla Gioia

2. Musica popolare

Somewhere over the rainbow, Eva Cassidy
Angels, Robbie Williams
Candle in the wind, Elton John
Let it be, The Beatles
Someone like you, Adele
Supermarket flowers, Ed Sheeran
I’ll be missing you, Puff Daddy e Faith Evans

3. Musica triste e riflessiva

Knockin’ on Heaven’s door, Bob Dylan
Come away with me, Norah Jones
A million love songs, Take That
Can you feel the love tonight, Elton John
Every breath you take, The Police
If I could turn back time, Cher

4. Musica edificante

I say a little prayer, Aretha Franklin
Good vibrations, The Beach Boys
California Dreamin’, The Mamas and Papas
Bohemian Rhapsody, Queen
Fly me to the moon, Frank Sinatra
I wanna dance with somebody, Whitney Houston

5. Musica divertente

Another one bites the dust, Queen
Dancing Queen, Abba
Don’t worry be happy, Bobby McFerrin

6. Scelte frequenti in Italia (Funerali senza Dio, a cura di Richard Brown, Omilog)

I will always love you, Whitney Houston
Wind beneath my wings, Bette Midler
Memories, Barbra Streisand
Imagine, John Lennon
Wonderful World, Louis Armstrong
Candle in the Wind, Elton John

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