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Avete mai pensato di includere il rito del Marimo nel vostro matrimonio? Che cos’è e come posso inserirlo nella cerimonia?

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Marimo pianta acquatica

Avete mai pensato di includere il rito del Marimo nel vostro matrimonio? Che cos'è e come posso inserirlo nella cerimonia?

Le antiche tradizioni anche di popoli lontani, possono ispirare riti simbolici originali e ricchi di significato. Basta la fantasia legata al valore che volete dare ad un semplice gesto che arricchirà la vostra cerimonia.

Il racconto di una celebrante su come è nata l'idea della cerimonia del Marimo.

Nelle cerimonie di matrimonio con celebrante, molti sposi e spose amano inserire elementi simbolici e tradizioni provenienti da culture lontane per rendere la loro celebrazione ancora più significativa e memorabile.
Recentemente una coppia, che desiderava un rito non convenzionale per il loro matrimonio, mi ha parlato di una pianta acquatica chiamata “Marimo” che simboleggia amore e amicizia, chiedendomi se fosse possibile utilizzarla per costruire un rito simbolico originale e inedito nella loro cerimonia.
Mi sono subito incuriosita e, dopo essermi documentata riguardo alle tradizioni e alle caratteristiche botaniche e propriamente scientifiche del Marimo, ho tratto delle ispirazioni per inventare un rito simbolico significativo e specifico per quella coppia.

Come si svolge il rito del Marimo

Nella realizzazione di questo rito, sono necessari due piccoli recipienti di vetro, ciascuno contenente un Marimo, e un contenitore più grande riempito d’acqua.
Il celebrante introduce il rito narrando la leggenda e il suo significato, mentre i due partner inseriscono contemporaneamente i loro Marimo nel contenitore più grande, a simboleggiare l’impegno a prendersi cura del loro amore.
La semplicità di questo compito (il Marimo è una pianta che non necessita di grandi attenzioni per crescere) è un simbolo della solidità dell’amore tra gli sposi, un segno di quanto in fondo sia facile conservare un sentimento profondo e duraturo, purché nutrito da amore vero.

Le fonti dell’ispirazione

  1. La botanica

    Questa straordinaria pianta acquatica appartiene alla famiglia delle cladophoraceae ed è di colore verde, con una forma sferica unica. Ciò che rende il Marimo davvero affascinante è la sua capacità di assorbire sostanze presenti nell’acqua e trasformarle in ossigeno, da qui le bolle che hanno colpito Kawakami, il botanico giapponese che ha dato il nome alla pianta.
    La sua crescita è incredibilmente lenta, non superando i 5 mm all’anno, e la maggior parte degli esemplari raggiunge una dimensione compresa tra i 3 e i 10 cm. La longevità del Marimo è impressionante, con esemplari ultracentenari che testimoniano la sua resistenza.

  2. La storia della sua scoperta

    Agli inizi dell’Ottocento un botanico giapponese di nome Tetsuya Kawakami passeggiava sulle sponde del lago Akam, quando vide fluttuare nell’acqua una pianta dalla strana forma sferica che sembrava danzare, emettendo piccole bolle che catturarono la sua attenzione. Per la sua particolare forma Kawakami volle chiamarla “Marimo” che in giapponese significa “palla” o “biglia”.

  3. Il Marimo e la cultura giapponese

    Il Giappone ha riconosciuto il valore storico e simbolico del Marimo dal 1921, dichiarandolo tesoro naturale nazionale e specie protetta. Inoltre, è stato istituito un museo dedicato a questa affascinante pianta, che ne racconta la storia e il legame con la cultura giapponese.

  4. La leggenda

    La leggenda che circonda il Marimo è altrettanto affascinante. Racconta di una bellissima principessa della tribù Ainu, figlia del capo del villaggio, e di un giovane cacciatore di cervi di umili origini. Nonostante le loro differenze sociali, i due si innamorarono profondamente. Tuttavia, il padre della principessa non approvava questa unione, considerando il giovane indegno di sua figlia. Di fronte a questa opposizione, i due innamorati decisero di fuggire insieme, trovando rifugio presso il lago Akan.
    La leggenda presenta diverse versioni riguardo all’epilogo di questa storia d’amore. Alcune sono tragiche, con il suicidio degli innamorati nel lago o la loro morte per un incidente sulle sue sponde. Tuttavia, c’è anche una versione più romantica e lieta, secondo la quale i due giovani vissero felicemente insieme sulle sponde del lago Akan per molti anni.
    Quest’ultima versione della leggenda narra anche come in seguito il lago Akan si sia popolato di alghe verdi tondeggianti, estremamente resistenti a tutti gli eventi atmosferici.

  5. Dalla leggenda all’invenzione del rito del Marimo nella cerimonia nuziale

    Per il rito simbolico inserito nella cerimonia di matrimonio, la scelta è caduta ovviamente sulla versione romantica a lieto fine narrata durante la celebrazione con particolare attenzione al significato che la coppia ha voluto evidenziare.
    Questo momento della cerimonia è stato accolto con entusiasmo dalla coppia e dai loro ospiti.

  6. In conclusione

    Questo rito unico e suggestivo, spiegato con cura dal celebrante, attrae l’attenzione e l’interesse dei presenti, la maggior parte dei quali potrebbe non essere a conoscenza di questa tradizione speciale.

I Marimo, portando con sé secoli di storia e significato simbolico, offrono alla coppia di sposi o spose un modo unico e originale di celebrare il loro amore e l’impegno reciproco.
Questo rito in una cerimonia nuziale ha il significato di donare buon auspicio per una nuova unione, capace di sopravvivere al passare del tempo e agli alti e bassi della vita.

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