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Amore green, le nuove tendenze: i matrimoni sostenibili

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Photo credit Nena & Tomy Fotografi

Intervista a Silvia Sottocasa, wedding planner e designer di wedding experience sostenibili nell’Arcipelago Toscano, titolare di “Elba Wedding Style” e vice presidente dell’Associazione Italiana Wedding Planner, con delega speciale per la sostenibilità in Italia e all’estero.

Amore green, le nuove tendenze:
i matrimoni sostenibili

“L’eleganza e la responsabilità ambientale possono coesistere armoniosamente, si può ridefinire il concetto di lusso nel contesto nuziale, incorporando soluzioni eco-friendly senza compromettere la qualità e lo stile.” (Silvia Sottocasa)

La sostenibilità nei matrimoni non è più un’opzione, ma una necessità. 
L’industria dei matrimoni sta vivendo una trasformazione epocale e in Italia si comincia ad applicare pratiche più rispettose dell’ambiente, a perseguire l’innovazione sostenibile. Quindi riduzione dell’impatto ambientale, ma anche formazione ed educazione delle coppie, dei fornitori e dei professionisti del settore sull’importanza di fare scelte consapevoli.

FC: Come prima cosa ti chiediamo una definizione di matrimonio eco-friendly, ecologico, quali sono gli elementi che definiscono un matrimonio del genere? 

SS: Il primo tabù da sfatare riguarda proprio le definizioni di eco-friendly ed ecologico, che sono definizioni parziali, un approccio incompleto al tema sostenibilitàIntendo tabù da sfatare perché l’aspetto ecologico è solo una parte del concetto di sostenibilità, ne rappresenta solo un terzo. 
Il concetto di sostenibilità, infatti rimanda a tre principi, tre criteri: sostenibilità sociale, sostenibilità economica, sostenibilità ecologica.
Sono complementari l’uno all’altro, senza l’uno non ci può essere l’altro. Parlare di matrimonio eco-friendly significa dunque dare una definizione solo parziale, non comprendere la
sostenibilità nel suo complesso, riferirsi ad un evento nel quale ci si limita a non sporcare e a non usare la plastica. 
Se parliamo di sostenibilità dobbiamo partire dalla sostenibilità sociale, cioè dal nostro territorio

FC: Quindi come definisci la sostenibilità del territorio? 

SS: La definirei come un’experience, un matrimonio sostenibile è una vera esperienza, sensoriale, emozionale. Studiamo i nostri territori, li conosciamo, sappiamo raccontarli e sappiamo come diventarne i reali promotori. Per promuovere un territorio lo si deve conoscere, si devono approfondire moltissime cose, è meglio affidare il lavoro a persone che vivono in quel territorio, anche per sostenerlo economicamente.
Sono un’esperta del mio territorio, che può sembrare piccolo, ma che raccoglie sette isole all’interno di un Parco Nazionale, con tante cose meravigliose, tantissimi problemi e rompicapi da affrontare, tantissime emozioni diverse e un fascino speciale per ogni isola. Vivendo nelle isole la sostenibilità diventa sopravvivenza

Curiosità: Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano abbraccia un tratto di mare esteso oltre 600 km² fra Livorno e il promontorio dell’Argentario e comprende sette isole: Capraia, Elba, Giannutri, Giglio, Gorgona, Montecristo, Pianosa, oltre alle Formiche di Grosseto e altri scogli di dimensioni più piccole.

matrimonio sostenibile. Piedi nudi sulla sabbia. sustainable marriage. Bare feet on the sand.Photo credit: Nella & Tomy
photo credits: Nena & Tomy
matrimoni sostenibili. Scambio degli anelli in riva al mare con bouquet di fiori di campo e spighe. Photo credit Nena & Tomy Fotografi
photo credits: Nena & Tomy

FC: Ovviamente per noi celebranti non è applicabile la regola di ingaggiare solo persone che vivono in quel territorio; probabilmente per una vostra cerimonia il celebrante arriverà da fuori, ma in compenso nel disegnare la cerimonia noi plasmiamo le scelte della coppia e il concetto di experience torna ad essere molto importante. Nella tua esperienza c’è una maggiore richiesta di sostenibilità? Le coppie stanno diventando più sensibili a questi argomenti? Sono aumentate le coppie che richiedono un matrimonio sostenibile?

SS: In maniera esponenziale! Tuttavia si deve stare attenti al meccanismo di greenwashing, di ecologismo di facciata, per cui ci si riempie la bocca con il termine sostenibilità unicamente perché è trendy. 
Nulla a che fare con il lavoro che ho portato a termine nel 2022 quando abbiamo realizzato il primo matrimonio con certificazione di sostenibilità. All’epoca la certificazione era secondo la PDR 61, ora è secondo la norma legislativa.
Il concetto di experience è importantissimo perché ingloba tutte le emozioni legate a un evento di nozze. Voi celebranti comprendete molto bene proprio questo aspetto emotivo, che è parte rilevante della celebrazione e significativo per tutte le persone che partecipano. 

Per approfondire:  Il 13 novembre 2024 l’AIWP ufficializza due importanti norme: UNI 11954:2024 “Wedding planning e destination wedding planning – Requisiti del servizio”; UNI 11955:2024 “Attività professionali non regolamentate – Wedding planner e destination wedding planner – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”. Le norme sostituiscono la precedente UNI/PdR 61:2019 e rispondono pienamente alla legge 4:2013 sulle professioni non regolamentate.

FC: Sì, è vero. Il concetto di experience è sicuramente un concetto chiave per noi celebranti, inoltre sta diventando sempre più attuale. Sono in crescita le richieste – soprattutto di stranieri – di matrimoni che durano più giorni, in cui gli ospiti si riuniscono in un luogo e contribuiscono a creare, tutti insieme, un vero e proprio evento attorno alle nozze. Naturalmente il fatto di fermarsi più giorni prevede che si programmino diversi momenti nel corso del tempo. Quali sono le criticità anche per i fornitori?

SS: Prima di tutto considerate che nel mio lavoro tendo a suggerire e spingere il soggiorno prolungato, e cerco di scoraggiare la formula: “Vado, mi sposo, mangio e torno”. Ovviamente è fondamentale che il fornitore scelto aderisca a questo tipo di filosofia. Partendo per esempio dal catering, consideriamo che l’experience si realizza anche attraverso il cibo, il gusto, quindi mangiare cibi tradizionali di quel dato luogo fa già parte della esperienza sensoriale. Così si applica anche una sostenibilità economica ed ecologica perché ciò che fa parte delle tradizioni locali è realizzato con materie prime di facile reperimento in quel territorio, frutti che crescono lì, pesce che si pesca nelle acque locali, animali che si allevano in quelle zone. Tutti elementi che aiutano l’economia locale, ma anche avvicinano le persone alla cultura del luogo, fanno conoscere i piatti di una volta, magari un po’ rivisitati in chiave moderna.

FC: Questo anche in una logica stagionale? Cioè se il matrimonio è d’estate o d’inverno i prodotti offerti sono quelli della stagione in corso?

SS: Il bello della sostenibilità è proprio questo: non si può avere tutto in qualsiasi momento. È ovvio che, se la mia comunicazione sarà accurata e informativa, non avrò coppie che mi chiederanno le ciliegie in novembre! La mia comunicazione dovrà essere coerente, il racconto della sostenibilità chiaro. Il mio sito è un po’ più tecnico, perché spiega alcuni elementi, indica differenziazioni territoriali, eccetera, ma la comunicazione quotidiana sui social è finalizzata a educare le persone.

matrimonio-sostenibile-fiori-spontanei. marriage-sustainable-flowers-spontaneous. Photo Credits: Nella & Tomy
photo credits: Nena & Tomy

FC: Ormai il concetto di chilometro zero, il tema dello slow food, le nuove tendenze insomma si incrociano con l’evento delle nozze. Sei d’accordo?

SS: Senz’altro! Piano piano le persone stanno comprendendo che ormai il vero matrimonio esclusivo è un matrimonio sostenibile, non un matrimonio con un centrotavola da duemila euro! Invece fare un’esperienza con cibi, vini, in una zona particolare ti lascia molto di più di un centrotavola costoso. Un matrimonio in miniera, un matrimonio sott’acqua, un matrimonio su un’isola deserta, o nella sala della villa imperiale di Napoleone Bonaparte lascia sensazioni ed emozioni indimenticabili.

FC: Certo! Tuttavia il matrimonio dove si mostra quello che si è speso, o si esagera nello spendere, è ancora molto in voga, non solo tra gli italiani, ma anche con gli stranieri…

SS: Sì assolutamente, anche se tra i miei clienti quelli che sono più alla ricerca di queste innovazioni sono proprio gli stranieri. Purtroppo sono ancora pochi i professionisti e i fornitori che lavorano in regime di sostenibilità e ci sono ancora molte coppie che scelgono cose davvero pericolose o negative per l’ambiente come, per esempio, i fumi colorati! Mura di polvere colorata che nascondono alla vista magari uno scenario magico come quello di un lago o del mare. Ho voluto informarmi presso un fornitore che mi proponeva i fumi colorati e ho chiesto quali fossero i componenti delle polveri, se fosse tutto biodegradabile, cosa sarebbe successo agli abiti, o agli occhi degli invitati se una folata di vento dal mare avesse portato le polveri verso terra… la risposta del fornitore è stato il silenzio. Ovviamente lo ho informato che nelle nostre isole non avremmo mai sparato i fumi colorati!

FC: È ovvio che la regolamentazione aiuta come la vostra certificazione come wedding planner che è diventata norma, quella dei celebranti che lo diventerà, speriamo, nel giro di un paio di anni. Tuttavia sappiamo bene che queste certificazioni non sono sufficienti, avere quindi lo Stato presente grazie alla struttura del Parco Nazionale è di certo molto utile.

SS: Sì, è un alleato fondamentale! Per esempio nell’isola di Pianosa, – un paradiso che chiamano i Caraibi mediterranei – lo Stato esercita un controllo e una tutela molto importanti. Recentemente una coppia ha ricevuto una multa salatissima per aver sparato fumogeni, petardi, lanciato riso, eccetera. Precedentemente la stessa coppia mi aveva contattato senza poi affidarmi l’organizzazione dell’evento, perché mi aveva considerata eccessiva, fanatica.

FC: Purtroppo è facile dipingere la sostenibilità come eccessiva, esiste un po’ di fanatismo relativamente a queste tematiche. Quando pianifichi con la coppia il matrimonio, come fai a dare consigli e indicazioni senza sembrare difficile, fanatica appunto?

SS: Sono dell’idea che proibire senza dare un’alternativa non è costruttivo. Quindi presento le problematiche e ciò che non si può o non si deve fare, e contemporaneamente do un’ampia scelta di proposte e soluzioniFaccio un esempio banale: il momento del lancio del riso a cerimonia di nozze conclusa. Sulle spiagge che sono inserite nei Parchi Nazionali, il lancio del riso è praticamente proibito su tutto il territorio, cosa che moltissime coppie non sanno. Come wedding planner dobbiamo conoscere i divieti, le zone dove eventualmente è consentito, e dare le soluzioni.

FC: Come celebranti noi consigliamo sempre di adeguarsi al luogo dove si andrà a celebrare la cerimonia: per esempio se si è scelto un uliveto sarà bello che gli ospiti lancino foglie di ulivo…

SS: Esatto, è importante anche avere inventiva ed essere creativi nel proporre soluzioni alternative: posso consigliare, per esempio, di sostituire il riso con i petali che sono un prodotto naturale e biodegradabile al 100%…

matrimonio sostenibile, lancio di petali dopo la cerimonia. Sustainable wedding, throwing petals after the ceremony. Photo credit: Nella & Tomy
photo credits: Nena & Tomy

FC: Ci spieghi nel dettaglio perché il riso è proibito? 

SS: Prima di tutto perché quello in commercio che non macchia – comunemente scelto per i matrimoni – è trattato chimicamente con acidi per eliminare l’amido e rilascia queste sostanze al momento in cui inizia il processo di degradazione nell’ambiente. Inoltre in questi luoghi ci sono sempre animali: uccelli, tartarughe, pesci che rischierebbero l’avvelenamento da questo riso. Non solo: anche scegliere di utilizzare il riso alimentare che, in apparenza, non produce inquinamento, sarebbe comunque molto dannoso, se non letale, perché altererebbe l’equilibrio naturale e della biodiversità. Come sappiamo in tutti i luoghi nei quali si preserva la biodiversità c’è un sottile equilibrio tra piante e animali e ciò di cui gli stessi si nutrono.

FC: Il matrimonio sostenibile è più caro?

SS: Sì, un matrimonio sostenibile costa più o meno il 30% in più di un matrimonio non sostenibile. La materia prima deve essere eccellente, altrimenti non racconti il territorio. Si valorizza il lavoro degli artigiani locali e non si sceglie ciò che è industriale. Si scelgono vetro e ceramica per il finger food, mentre l’usa e getta è senz’altro più economico. Non si utilizzano materiali a disperdere, addirittura la carta per la celebrazione è carta piantabile, carta organica che, nella terra, si scompone trasformandosi in fiore o pianta aromatica. Considerate voi celebranti, che usate la carta per il momento della cerimonia, che i costi di un set di carta piantabile ormai si avvicinano a quelli della carta normale. Inoltre la carta piantabile è più bella di quella riciclata, che per altro è inquinante. 

FC: Dunque quel 30 per cento di spesa in più è attribuibile all’eccellenza, all’unicità?

SS: Sì, senz’altro. D’altra parte ci possono essere idee e suggerimenti in senso sostenibile che ti permettono di rientrare in parte di alcuni tipi di costi. All’interno di un evento di nozze si può per esempio inserire il riutilizzo di alcuni elementi o materiali.

FC: Anche secondo noi il tema del riutilizzo è fondamentale. Ci capita di lavorare con fioristi che ri-utilizzano e riadattano per il ricevimento tutti i materiali utilizzati per l’allestimento della cerimonia. Oppure in Inghilterra si sta diffondendo l’uso di prendere in affitto gli abiti per la cerimonia, inclusi quelli degli sposi, oppure di ri-adattare quelli delle mamme, ecc. cosa che ovviamente è anche una tradizione… 

SS: Il concetto di experience si applica bene anche alla scelta del ri-utilizzo: ho avuto una sposa che ha unito le tre donne della sua vita nel suo abito da sposa, affidando ad un’artigiana sarta l’abito della zia, e aggiungendo parti e dettagli degli abiti della mamma e della nonna. Il risultato è stato un pezzo unico e un’esperienza emotiva dal valore immenso. 

FC: Quindi unico, l’unicità è la carta vincente!

SS: Esatto! Sperare che non capitino spose che hanno lo stesso abito di produzione industriale, fatto in serie, ma suggerire di ri-usare e riadattare abiti vintage. Quest’ultima scelta coniuga la sostenibilità con risultati meravigliosi dal punto di vista creativo ed estetico.

FC: Invece come può aiutare la tecnologia?

SS: La tecnologia aiuta tantissimo, evita gli spostamenti e riduce le distanze. Permette di trovare cose o soluzioni magari difficili da avere. È un aiuto importante quando si pianifica il lavoro; permette di fornire a sposi e ospiti moltissime informazioni senza dover utilizzare il supporto cartaceo. Infatti con la tecnologia si può condividendo un numero infinito di informazioni e comunicazioni relative a come arrivare sul luogo, cosa indossare, come smaltire i mozziconi di sigaretta, ecc., risparmiando alla coppia un bel po’ di stress: in pratica sia istruzioni per l’uso, sia norme di comportamento.   

Tartaruga di mare - Sea Turtle. Photo credit: Clarissa Botsford.
photo credits: Clarissa Botsford

FC: Noi celebranti invece scriviamo nelle nostre cerimonie le motivazioni che hanno spinto la coppia a scegliere quegli elementi, quindi in qualche modo non giustificare, ma narrare…

SS: Coinvolgere direi. Far parte di quella scelta sostenibile, di quell’experience permette di comprenderla, resta nel cuore e quando si torna a casa… ci si rende conto di aver partecipato ad un evento bellissimo in un luogo pazzesco. Anche il celebrante allora inizierà proprio dal narrare questo viaggio. 
Una delle mie spose di quest’anno è una biologa marina. Il giorno del matrimonio c’era il mare in tempesta, il sole, era meraviglioso! Gli sposi hanno adottato due tartarughe, sono stati messi i GPS nel carapace degli animali. La celebrante – e noi – ha raccontato il viaggio di questa coppia e il fatto che condivideranno per sempre il percorso delle due tartarughe. 

In conclusione: “L’evento matrimonio deve adattarsi al territorio, non il contrario”. Quando si sceglie un luogo specifico per un evento privato come un matrimonio, si interviene su quel luogo, lo si trasforma. L’evento può rovinarlo, oppure può diventare un’opportunità di promozione turistica e culturale del territorio; un’opportunità di vivere un’esperienza sostenibile, di capirla, di riproporla.

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