photo credit Gianna Del Monaco
Il rito della luce salentina.
Nuovi rituali per cerimonie personalizzate.
Ispirato alla terra del Salento e creato proprio per una cerimonia con celebrante, ecco un nuovo rituale da proporre a chi sceglie questa terra per la propria cerimonia di nozze.
Le cerimonie con celebrante sono scelte sempre più di frequente dalle coppie che desiderano celebrare le nozze in modo unico e davvero personale.
Noi celebranti incontriamo le persone che ci affidano il compito di scrivere e condurre la loro cerimonia, per conoscerle meglio e per suggerire il rito che più si adatta alla storia, al carattere e ai valori di quelle persone.
Proponiamo rituali antichi, romantici o divertenti e che hanno una storia, come lo handfasting, il rito della luce, quello del salto della scopa, o quello del calore degli anelli; oppure mettiamo in campo la nostra creatività e costruiamo rituali ad hoc pensati per le singole coppie o ispirati a luoghi particolarmente suggestivi.
Così è stato ideato il rito della luce salentina. Si tratta di un rito simbolico, nato nel cuore del Salento, tra ulivi secolari e antiche tradizioni, un rito che celebra l’amore in tutta la sua forza.
Secondo un’antica leggenda, ogni essere umano emana una luce che si innalza verso il cielo. Quando due persone destinate a incontrarsi si uniscono, le loro luci si fondono in un unico bagliore, capace di illuminare l’universo. È da questa immagine suggestiva che prende vita questo rituale, pensato per unire simbolicamente due cuori nel giorno delle loro nozze.
Unione e simbologia: gli elementi del rito
Durante la cerimonia, il celebrante accoglie gli sposi con parole che richiamano la bellezza e la storia del territorio, per esempio:
“Tina e Ludovico (nomi di fantasia), oggi celebriamo la vostra unione nel cuore del Salento, una terra dove storia e bellezza si intrecciano come i rami degli ulivi più antichi. Siamo qui riuniti dunque per sottolineare l’amore, la forza, la prosperità della vostra unione.”
Le parole del celebrante saranno di volta in volta ispirate alla storia d’amore della coppia e ai valori che i componenti della coppia condividono.


I tre protagonisti del rito:
- Il pumo
Si tratta di un manufatto in ceramica che rappresenta un bocciolo di fiore d’acanto, antico simbolo della tradizione pugliese che racchiude lo spirito di questa terra. Il nome pumo deriva dal latino pomum cioè frutto ed è legato alla dea Pomona, antica divinità etrusca e poi romana, protettrice delle frutta e simbolo di fertilità e prosperità. In passato i pumi erano collocati sui balconi o sui cornicioni, oppure sull’uscio di una casa, come buon augurio per la famiglia che l’abitava. Come un germoglio pronto a sbocciare, il pumo rappresenta la rinascita, la fortuna e la prosperità. Così come un fiore in boccio cresce e si apre, l’amore degli sposi è destinato a sbocciare e a crescere. - L’olio
Distillato di storia e cultura fondanti l’identità di queste terre, l’olio del Salento è simbolo di abbondanza, nutrimento e ricchezza. La coltivazione delle olive e la produzione dell’olio extravergine affondano le radici fin nel settimo secolo a.C., importate presumibilmente dai Fenici. Vero e proprio “oro liquido” esso è nutrimento non solo per il corpo, ma anche per lo spirito: rappresenta la cura, la protezione e la dolcezza del cammino condiviso.
- La luce
Quella luce particolare del nostro Sud che danza tra i rami d’ulivo e si riflette sulle pietre antiche delle masserie, una luce che si trova solo in queste terra, è simbolo di speranza, chiarezza e direzione; essa illumina il percorso della coppia sposi verso un futuro condiviso.
Il momento centrale del rito: la fusione degli elementi
Quando si raggiunge il cuore della cerimonia la coppia compie un gesto ricco di significato: versa l’olio all’interno del pumo e accende lo stoppino con una torcia.
A quel punto la coppia pronuncerà queste parole:
“Che il pumo ci dia la forza, l’olio l’abbondanza, e la luce del Salento illumini per sempre il nostro amore.”
Un gesto semplice, ma potente, che racchiude in sé intenzioni e amore.
Perché scegliere il rito della luce salentina?
Questo rito può essere inserito all’interno di una cerimonia con celebrante o di una cerimonia con rito civile Esso offre alle coppie l’occasione per celebrare un momento intimo e profondamente legato al territorio.
È perfetto per arricchire la cerimonia di chi, pur vivendo all’estero, ha le proprie radici in Italia, in questa terra meravigliosa, e ha scelto di tornare in Salento per celebrare le proprie nozze. Sarà un matrimonio delle radici, una cerimonia che oltre a raccontare la vostra storia d’amore e augurarvi la felicità, segnerà il ritorno alle origini, cancellando i confini tra i paesi, valorizzando voi e il territorio dal quale proviene la vostra famiglia.
È perfetto anche per chi ama il Salento, per chi cerca autenticità, e per chi di voi desidera che la cerimonia vi racconti davvero.
Se siete alla ricerca di un rito unico, poetico e ricco di significato, il rito della luce salentina potrebbe essere proprio quello che desiderate.